Noi sosteniamo:

Antonio Spera

Antonio Spera, 40 anni, candidato di Bari Bene Comune, con coalizione a sostegno di Decaro (PD).

“Mi candido per dare rappresentanza a chi ha innovato le pratiche di attivazione, a chi ha fatto proprio meccanismi di mutualismo non assistenziale. E la risposta che mi piace pensare di dare è che c’è bisogno di più giustizia sociale ed equità e nuove forme di economia civile.”

Chi è Antonio

Si occupa di disabilità cercando di costruire percorsi di innovazione sul tema dell’accessibilità (vita, lavoro e studio) e dell’inclusione delle persone in situazione di disabilità anche mediante l’uso di tecnologie assistive. Dal 2004, si attivo nella cooperazione internazionale con l’ONG Amani per progetti in Kenya. Nel 2014 fonda con 3 amici un progetto di innovazione sociale nel campo della lotta agli sprechi alimentari, Avanzi Popolo, immettendo al centro del ragionamento il cibo inteso come diritto e non come bene di consumo, agendo su una dimensione ambientale dello spreco, sociale e culturale. Come attivista politico, è stato fondatore dell’esperienza delle Fabbriche di Nichi.

Supporto di TiCandido

Supportare l’organizzazione della campagna e la gestione della comunicazione puntando all’animazione territoriale su luoghi pilota della città.

Perché si candida?

Mi candido per affermare il diritto ad accedere alle opportunità e alla scelta, perché è libero solo chi sceglie. Mi candido perché la Cosa Pubblica e i Beni Comuni non siano materia per pochi ma proprietà di tutti. Alcune parole nuove hanno bisogno di essere scritte, mentre i diritti hanno il dovere di essere ribaditi, alcuni perfino riconquistati: il diritto all’accessibilità, alla cittadinanza, il diritto di immaginarsi una città che spreca meno perché condivide di più le sue risorse, il diritto di appartenenza al proprio quartiere senza vergogna, il diritto di vedere e conoscere il mondo fuori da queste mura, seppur su un lato dipinte di blu oltremare, per comprendere che le differenze non sono una minaccia ma una straordinaria occasione.

Ho offerto la mia disponibilità a candidarmi come indipendente nella lista Bari Bene Comune, lista civica che ha l’obiettivo di fornire la più ampia rappresentanza ai mondi che costituiscono la sinistra in città costruendo discontinuità pur nella continuità amministrativa. La lista civica eredita parte del risultato soddisfacente che LEU ha raccolto in terra di Bari e sarà a supporto della candidatura dell’attuale sindaco De Caro.

Le comunità in senso generale, che siano città, quartieri o aree metropolitane, sono attraversate oggi da nord a sud da sentimenti di paura e insicurezza, la cifra di una larga parte delle forze politiche in campo lavorano affinché le comunità siano sempre più frammentate, meno solidali e coese e il collante tra loro è l’affermazione del singolo sulla collettività, la ricerca di un nemico costante, la guerra tra poveri. Se la paura è la cifra della produzione culturale delle destre la stessa paura non può e non potrà mai essere l’elemento di aggregazione della sinistra, dei mondi che la animano “attenzione arrivano i barbari” è un espediente di brevissimo termine per rilanciarsi. Serve innescare tra le persone scintille che generino effetti a catena.

Questo lo si può fare se a partire dalle politiche pubbliche si ricostruisce un diffuso capitale di fiducia, accompagnando le persone nei processi, nel riscoprire un senso di appartenenza del luogo che si vive e si abita senza che ciò diventi l’equazione perfetta di una difesa territoriale e nazionalista. Immaginare i quartieri di una città, che vivono nella sostanza nonostante l’ammodernamento amministrativo dei Municipi, come attori protagonisti di un cambiamento e non fruitori passivi di interventi dall’alto.

La battaglia è dare rappresentanza a quei mondi che oggi non si sentono rappresentati, per disaffezione verso la politica o per interessi personali. Radicalizzare la proposta, che non significa rinunciare allo strumento della mediazione.

Oggi vince la sfida nella rappresentanza chi manda messaggi chiari e non ambigui e chi condivide, tempo, risorse, spazi, energie. Con quelli che considero i miei alleati in questi anni questo è stato fatto.

Mi piace l’idea di poter essere rappresentante di coloro che hanno innovato le pratiche di attivazione, chi hanno fatto proprio meccanismi di mutualismo non assistenziale, chi ha sposato l’idea che al finale esistono persone incluse ed escluse e che al netto di evidenti particolarizzazioni, il gioco delle infinite sottocategorie (disabili con sindrome di down vs disabili con malattie neurodegenerative oppure migranti nordafricani vs migranti del medioriente) favorisce dinamiche divisive facendo perdere il punto della questione.

E la risposta che mi piace pensare di dare è che c’è bisogno di più giustizia sociale ed equità e nuove forme di economia civile.

Per donazioni di importo superiore a 300 ti suggeriamo di utilizzare un semplice bonifico, come sistema di pagamento:

Conto intestato a:

Comitato – Ti Candido. Il potere della democrazia

IBAN:

IT31 J033 5901 6001 0000 0164 962

Ricordati di indicare nella causale il tuo indirizzo email.