Penso che la mia candidatura possa essere importante per Reggio perché può portare in Consiglio comunale una particolare sensibilità e attenzione per la dimensione interculturale e internazionale della nostra città.

Laddove c’è chi erige muri e diffonde discorsi d’odio verso il diverso da sé, io continuerò a costruire ponti e a creare momenti di confronto e dialogo tra mondi differenti, comunità, associazioni, tra cittadini e istituzioni.

Lo farò con la consapevolezza di chi qui è cresciuto e ha visto crescere molto la propria città nei servizi, nell’associazionismo, in termini di accoglienza, coesione sociale, cittadinanza e difesa dei Diritti umani e civili, dei Diritti di tutti.

Aprirsi al nuovo, al diverso da sé non vuol dire perdere le proprie radici e tradizioni, bensì sapervi rimanere saldi trovando arricchimento nella diversità culturale.

Avere una dimensione internazionale, per una città di medie dimensioni come Reggio Emilia, è di fondamentale importanza. In confronto a grandi città come Bologna o Milano, l’apertura internazionale permette di arricchirsi in termini di innovazione, di politiche e di pratiche, in termini di scambi diplomatici ed economici, ma soprattutto in termini di opportunità per le nuove generazioni tese verso il futuro dell’Europa.

Su quali cose ritieni di poter lavorare tra queste, cosa intendi fare e perché?

Ci sono alcuni temi su cui potrei focalizzare le mie energie e sono quelli legati all’opportunità di creare momenti pubblici di incontro e di dialogo in cui potersi conoscere e confrontare con cittadini di diverso background.
Cercherei di incidere per abbattere quelle barriere fisiche ed emotive che creano distanze e alimentano pregiudizi all’interno delle comunità.
Se dovessi pensare ad una sola proposta vorrei impegnare la Giunta nella creazione di un registro di cittadinanza per tutti i bambini nati e cresciuti a Reggio che non sono ancora formalmente riconosciuti cittadini italiani. Così come avvenne per le unioni civili, il registro non “sposava” le unioni civili ma era un modo per “riconoscerlo” e fu uno step precedente alla legge effettiva.

La proposta di un registro è uno dei possibili strumenti per far sì che il Comune in un qualche modo riconosca una presenza e offra uno status simbolico non ancora riconosciuto a livello nazionale. Un impegno aggiuntivo che può prendere il Comune di Reggio, seppur abbia già dimostrato negli anni di essere più maturo rispetto alle decisioni del Governo in termini di cittadinanza e diritti civili.
Non sono più sufficienti le già sperimentate forme indirette, seppur di indubbia portata partecipativa, come la Consulta dei migranti, il Consigliere aggiunto o le cittadinanze onorarie. Questi percorsi hanno sì permesso di portare le istanze dei cittadini di origine straniera nelle agende politiche locali, ma sono risultate poco incisive sul piano delle scelte avendo un carattere meramente “consultivo”.

Un’altra iniziativa che mi piacerebbe proporre al Consiglio comunale in caso passassi è quella di valutare di tenere lo svolgimento delle commissioni comunali in luoghi itineranti della città: teatro, luoghi di culto, ritrovo aggregativo giovanile, centro sociale etc.. Questo permetterebbe di avvicinare le istituzioni ai cittadini e viceversa, permetterebbe a molte persone di attraversare luoghi che altrimenti non attraverserebbero ma soprattutto permetterebbe ai cittadini di ascoltare, dialogare e partecipare in modo attivo

Reggio Emilia ha 170mila abitanti, una popolazione in crescita da diversi anni a causa di un massiccio afflusso di citadii stranieri. Non a caso Reggio ha un’economia dinamica fatte di piccole e medie imprese – spesso cooperative – operanti nel settore meccanico, alimentare, meccatronico. E una notevole vocazione all’export, come gli altri distretti industriali emiliano-romagnoli. Il Sole24Ore la colloca al 5° posto nelal sua classifica delle città e al primo nella sezione “Affari e Lavoro”.

Intervista di Marco Micicchè e Martino Mazzonis a Marwa Mahmoud, 34 anni, candidata del Partito Democratico a Reggio Emilia, a sostegno di Luca Vecchi (PD). Vuoi sostenere Marwa? Qui trovi tutte le info.

La foto è del profilo facebook di Marwa.